Maltempo del 7-10 dicembre 2024: la mia analisi

Un’intensa perturbazione ricolma di aria fredda di origine artico-marittima ha determinato condizioni di forte maltempo tra la serata di sabato 7 e la giornata di martedì 10 dicembre 2024. Il 9 dicembre l’Uso ha superato la soglia rossa.

Nel corso di sabato 7 dicembre si è registrato un progressivo aumento della nuvolosità, con precipitazioni che nella serata si sono estese da ovest verso est, interessando la Romagna in particolare nelle prime ore della notte di domenica 8 dicembre. Sull’Appennino si sono verificate nevicate che, per il progressivo afflusso di aria fredda, sono arrivate ad interessare le colline romagnole nella mattina di domenica, in forma più continua oltre i 500-700 metri ma con sporadici episodi nevosi fin sui 300 metri.

Sul nostro territorio il maltempo si è intensificato lunedì 9 dicembre, con precipitazioni intense e persistenti tra riminese e cesenate, che nelle prime 12 ore di giornata hanno determinato fino a 60-70 mm tra la fascia di pianura e la bassa collina e valori intorno a 15-20 mm lungo la costa.

I fenomeni sono poi proseguiti fino a sera, pur risultando in attenuazione, con cumulate a fine evento fino a 70-80 mm nel primo entroterra e intorno a 30-40 mm sui litorali. Le nevicate hanno interessato i rilievi a partire mediamente dai 700 metri di quota sul riminese e dai 500-600 metri tra forlivese e cesenate.

Nella giornata di martedì 10 dicembre le precipitazioni sul nostro territorio sono risultate meno significative per quanto riguarda riminese e cesenate, mentre lungo la costa da Cesenatico verso nord si sono registrati rovesci intensi e persistenti, in particolare durante il pomeriggio e la serata, quando hanno assunto anche carattere temporalesco, e hanno determinato accumuli fino a 60-70 mm con criticità legate ad allagamenti urbani, in particolare nell’abitato di Cervia.

Rapide piene dei fiumi, l’Uso ha superato la soglia rossa

Le precipitazioni abbondanti cadute sulla fascia di prima collina in testa al bacino dell’Uso, con intensità fino a 6.5 mm/15 minuti e di 71 mm in 24 ore, di cui però 50 mm caduti in appena 6 ore, tra le ore 6:00 e le ore 12:00 di lunedì, hanno determinato un rapido innalzamento del livello idrometrico del fiume Uso, con una piena impulsiva che si è propagata verso valle tra il tardo mattino e il primo pomeriggio.

Intorno alle ore 12:00 di lunedì, dall’analisi combinata di pluviometri e dati radar insieme all’andamento degli idrometri presenti a Ponte Uso e a Santarcangelo di Romagna, è stato possibile prevedere un probabile superamento della soglia rossa nella sezione di Santarcangelo.
Questa previsione ha permesso di fornire messaggi informativi circa l’evoluzione della piena verso Bellaria Igea Marina e di amplificare il presidio territoriale.

Il superamento della soglia rossa è avvenuto alle ore 13:30 e il fiume è rimasto al di sopra di essa per circa 2 ore, con la piena transitata verso valle. Non sono state riscontrate particolari criticità salvo locali allagamenti in aree prospicienti e note come a rischio, prevalentemente di aperta campagna, nonché il rapido intervento a Bellaria Igea Marina per la rimozione dei tronchi portati a valle dalla piena.

Piena che è defluita a mare con un buon ritmo anche grazie alla presenza della bassa marea, con il livello idrometrico che già nella prima serata di lunedì è tornato sotto la soglia di attenzione.

Hanno superato la soglia arancione i corsi d’acqua di Marecchia, Pisciatello, Savio, Voltre e Ronco.

Un nuovo significativo evento marino-costiero

Il forte maltempo ha favorito un nuovo e significativo evento marino-costiero: come mostra l’analisi condotta insieme a Samuel Orlandi, con il quale condivido da diversi anni lo studio della previsione marino-costiera sul nostro territorio, si notano due importanti picchi di livello del mare, il primo domenica 8 dicembre pari a 94 cm, e il successivo lunedì 9 dicembre pari a 102 cm.
Si osserva inoltre, che nella giornata di domenica il sovralzo è stato indotto principalmente dalle forzanti meteorologiche in atto, in particolare la ventilazione intensa e di differenti direzioni che spirava sul mare (riportati nello schema sottostante) unitamente al netto calo di pressione associato al transito della perturbazione. Questa componente ha contribuito per oltre 70 cm in entrambe le giornate, con un massimo superiore a 90 cm per la giornata di domenica.

Confronto previsione e osservato

L’evento è risultato correttamente previsto con anticipo: già sabato 7 dicembre si è potuto fornire un’indicazione piuttosto precisa dell’evoluzione meteorologica attesa per il 9 dicembre, particolarmente critica sulla Romagna.
Le precipitazioni intense si sono dovute a una profonda zona di bassa pressione in azione sul Mediterraneo già nei due giorni precedenti, alimentata da correnti che scorrevano sul nostro mare ancora caldo per il periodo. Questa anomalia termica anche in questo evento ha contribuito ad acuire l’instabilità come già accaduto in diversi eventi meteorologici degli scorsi mesi

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